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RICORRENZE VOLTIANE - ESPOSIZIONE DEL 1927
In occasione della ricorrenza del primo centenario della scomparsa di Volta, nella splendida Villa Olmo si tenne la Seconda Esposizione che Como realizzava in suo onore.
L'Esposizione Voltiana del 1927 ebbe un Comitato d'Onore sotto il patrocinato di S.M. il re Vittorio Emanuele III con presidente Benito Mussolini, ed un Comitato Esecutivo con presidente onorario Guglielmo Marconi e presidente effettivo il Podestà di Como onorevole Carlo Baragiola. Fu nominato segretario generale l'ingegner Enrico Musa.
L'architetto Napoleone Montorfano ideò una serie di fabbricati nel parco ed altri annessi alla villa le cui linee architettoniche erano intonate allo stile neoclassico del palazzo. Due ali furono aggiunte alla villa, mentre una terza galleria si stendeva parallelamente alla vicina via Simone Cantoni. La superficie coperta era di 12.000 metri quadrati. Tre erano le Esposizioni principali:
- L' Esposizione Internazionale delle Comunicazioni
- L' Esposizione Internazionale delle Industrie Idroelettriche
(nella foto: un padiglione)
- L' Esposizione Nazionale Serica
Nell' Esposizione Nazionale Serica, erano presenti tutti i rami di tale attività: la bachicoltura, la torcitura del filo, la tessitura e la tintoria. Como, già da lunga data era ed è ancor oggi, la culla dell'industria tessile serica, i cui pregiati tessuti erano e sono tutt'ora ricercati ed apprezzati in tutto il mondo. Un allevamento del baco da seta fu esposto in un reparto al piano terreno, mentre in uno dei padiglioni costruiti ai lati della villa erano in funzione le macchine tessili: filatoio, incannaggio, orditoio e telaio. Al primo piano della villa, nelle sette stanze comunicanti fra loro furono esposte, con sobrio gusto, le stoffe di ben 57 diverse fabbriche. Ovunque taffetà, velluti, rasi, damaschi, scialli, cravatte, nastri. Il tutto avvolto da tenue luci. Le sfilate di moda ebbero come sede il bel Teatrino della villa. Nel salone principale della villa si tennero dei congressi. Al secondo piano si svolsero gare e concorsi per dilettanti di radiotelefonia. L' Esposizione Internazionale di Telefonia e di Telegrafia senza fili conteneva una mostra storica con Cimeli Voltiani, documenti e memorie, tipi diversi di macchine che funzionanti dimostravano i vari sistemi di comunicazione. Si tenne, come nel 1899, un Congresso di Telegrafisti di tutto il mondo con gare mondiali di telegrafia Morse. Uno dei primi radioamatori comaschi fu il signor Mario Rosasco che sperimentò in Como, nel dicembre 1925, apparecchi rivelatori di onde radio della lunghezza da 10 a 50 metri.
Nell' Esposizione Internazionale delle Industrie Idroelettriche, le industrie furono rappresentate da tutte le più importanti organizzazioni italiane.
In un locale nel giardino, una stazione radiotelegrafica della Regia Marina (nella foto) era funzionante ed i suoi messaggi furono captati perfettamente a Rodi, Mogadiscio, Asmara, Tientsin, Pechino.
Si tennero Congressi di Elettrologia, Elettroterapia, Meteorologia, storia della scienza. Il congresso di maggior rilievo fu il Congresso Internazionale dei Fisici a cui parteciparono dodici premi Nobel. I discorsi dei fisici erano trasmessi via radio ed uditi in tutta Europa.
Si svolsero numerose gare sportive di ogni genere. Nella Terza Riunione Motonautica Internazionale furono battuti tutti i primati. Gabriele D'Annunzio nella terza giornata giunse in volo sull' "Alcione" per assistere alla prova del suo "Vittoriale". Non immaginava certo che per un guasto al motore il suo motoscafo non avrebbe potuto partecipare alla gara. Il poeta risalì a bordo del proprio aereo e ripartì. Nella foto: Gabriele D' Annunzio, dalla carlinga, assiste alle gare.
La casa editrice Hoepli pubblicò "L'Opera di Volta" a cura dell'Associazione Elettrotecnica Italiana con lo scopo di far conoscere l'opera scientifica dell'Illustre Comasco anche a chi non aveva una particolare cultura nel campo della fisica.
Fu composta anche una "Canzone Voltiana" con musica di Giuseppe Pettinato, versi di Paolo Buzzi.
S.M. re Vittorio Emanuele III, accompagnato dal generale Jori, il 28 maggio inaugurò l'Esposizione. Da piazza Cavour, a bordo del piroscafo "Savoia", adorno a profusione di rose, si recò a Villa Olmo, dove venne ricevuto dall'ingegner Enrico Musa, dall' autorità ed accolto al suono della Marcia Reale. Prima dell'inaugurazione ufficiale, il 10 aprile, giunsero a Como il Duce, il maresciallo Pietro Badoglio, ed altri illustri personaggi che visitarono l'Esposizione. Il rappresentante del Governo Americano, Perrin disse che per la prima volta in tutto il mondo l'Italia aveva dato l'esempio di come si potesse fare una grande esposizione dedicata ad uno Scienziato. La Stampa di tutto il mondo ne fece grande eco. Il 6 novembre 1927, l'Esposizione Voltiana chiudeva con grande successo.
I Postelegrafici Italiani, poi aiutati anche dalla popolazione, si prodigarono, onde costruire un'opera grandiosa e duratura che rimanesse, a ricordare il Grande Comasco. Anche il Governo, non solo ne prese considerazione, ma le diede tutto il suo valido appoggio. L'8 settembre 1927 si inaugurò il Faro Voltiano. Il 15 luglio 1928 fu inaugurato il Tempio Voltiano, donato alla città di Como dall'industriale Francesco Somaini, ideatore, promotore e finanziatore.
Nell'immagine: il "Faro a Volta" sulla vetta di S. Maurizio a Brunate, secondo il progetto dell'Ing. Gabriele Giussani.
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