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ITINERARI VOLTIANI
Questi Itinerari hanno lo scopo di guidare il visitatore attraverso la città e condurlo nei luoghi che direttamente o indirettamente videro lillustre Scienziato Comasco, Alessandro Volta. Un breve cenno storico illustra i vari monumenti, edifici e luoghi. Il percorso è ideato in maniera da seguirlo nel modo più razionale possibile, con il suo inizio a Villa Olmo. La pianta della città agevolerà sicuramente questa piacevole passeggiata che ricorda lInventore della Pila che magicamente trasformò il Mondo.
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Como - Villa Olmo É la più sontuosa fra le ville comasche; situata in un magnifico parco con splendida vista sul lago. Venne fatta edificare dal Marchese Innocenzo Odescalchi, la cui famiglia diede i natali a papa Innocenzo XI, e sorse sopra le rovine della residenza del poeta romano Caninio Rufo. Deve il suo nome alla remota presenza di un gigantesco e secolare olmo, piantato, secondo la tradizione da Plinio il Giovane. La costruzione della villa, in stile neoclassico, su progetto originale di Innocenzo Regazzoni, elaborato successivamente da Simone Cantoni, che ne diresse i lavori, ebbe inizio nel 1782 ed ultimata nel 1797. Con Cantoni collaborarono Domenico, Carlo, Luca e Giuseppe Pozzi e lo scultore Francesco Carabelli. Nel 1927 ospitò la Seconda Esposizione Voltiana, allestita in occasione della celebrazione del Primo Centenario della Morte di Alessandro Volta, e nel 1949, il 150° Anniversario dellInvenzione della Pila, la Mostra dellElettricità Applicata. Qui si trova la ricostruzione del laboratorio di fisica del Gattoni e il Centro di Cultura Scientifico "A. Volta".
Como - Tempio Voltiano Proseguendo lungo la romantica e stupenda Passeggiata di Villa Olmo che scorre tra la riva di ponente del lago, separata da una ringhiera di ferro, a tratti avvinghiata da secolari glicini, e sontuose ville e poi per viale Puecher, si giunge al Tempio Voltiano, fatto erigere e donato alla città da Francesco Somaini, affinché vi fossero qui amorevolmente custoditi i cimeli voltiani. Ledificio in stile neoclassico, fu progettato dallarchitetto Federico Frigerio e inaugurato nel 1928. La sua forma di tipo planimetrico quadrifronte a nucleo centrale, forse inspirata da Villa Valmarana del Palladio (Vicenza), presenta una massa semplice e raccolta da qualunque parte la si guardi. Alessandro Volta lasciava morendo una preziosa eredità di manoscritti e di strumenti di altissima importanza scientifica e storica, Questi mirabili cimeli, alcuni originali, altri in ripristinati frammenti recuperati dallincendio che distrusse completamente la Prima Esposizione Voltiana del 1899, ed altri fedelmente ricostruiti.
Como - Piazza Alessandro Volta Lantico nome di questa piazza era Aliasca o Piana della Jasca dal nome di una nota famiglia comasca e fu curiosamente il primo campo di calcio della città. Nel 1834, il conte Francesco di Hartig, Governatore della Lombardia, pose la prima pietra dellerigendo monumento ad Alessandro Volta, al compimento del quale fu deciso di intitolare la piazza allillustre Comasco. Linaugurazione di questo primo monumento dedicato al sommo Fisico avvenne nel 1838. Il monumento che si erge quasi al centro della stessa, è opera di Pompeo Marchesi. La base, sulla quale poggia la bella statua, con ricchi ornamenti che riproducono le invenzioni voltiane, fu ideata da Franco Durelli.
Como - Chiesa di San Provino Questa piccola chiesa è fra quelle più antiche della città. É compressa fra due stabili e forma un corpo unico con unabitazione privata del XIV secolo. Le volte delle tre cappelle e la parete su cui si aprono sono decorate da stucchi ed affreschi di epoca seicentesca, questi ultimi attribuiti ad un seguace di Isidoro Bianchi. La tela posta sullaltare maggiore sembra essere del Morazzone. Altri dipinti sono attribuiti ai fratelli Recchi di Laino.Questo tempio viene aperto al pubblico una sola volta allanno, in occasione della festa di S. Provino lotto marzo. Qui, il 22 settembre 1794 Alessandro Volta contraeva matrimonio con Donna Teresa Peregrini del Conte Lodovico, nobile comasco.
Como - Teatro Sociale In questa località prima sorgeva un castello medioevale denominato Castello della Torre Rotonda, fatto erigere dai Rusca. Il 31 gennaio 1809, il Consiglio Municipale si riunì per deliberare la costruzione del teatro. Fu Alessandro Volta a presiedere la seduta del consiglio. Nel 1811 il teatro venne eretto sulle rovine del sinistro castello, la demolizione del quale, fu definito un fatto doloroso dal marchese Giuseppe Rovelli, dal conte Francesco Benedetto Giovio e da altri, perché si era perso un pezzo storico della città, specie se si pensa che il teatro poteva essere spostato di poche decine di metri, salvandolo. Fu completato nel 1813, su disegno di Giuseppe Cusi ed il 28 agosto si celebrò linaugurazione con la rappresentazione di Adriano in Siria di Pietro Metastasio.
Como - Il Broletto Congiunto col Duomo è il romanico-gotico Broletto che risale al 1215, centro della vita politica ed economica della città. Fu devastato più volte nei momenti di maggiore tensione tra le fazioni comasche. Nel 1712 esisteva nel suo salone un vecchio teatrino in legno frequentato dagli strati più umili della popolazione : ne calcavano le scene compagnie di guitti, comici improvvisati avvezzi a volgarità consuete. Questo teatro fu rifatto dalla nobiltà comasca ed inaugurato nel 1765. Fu vivo protagonista di non pochi tafferugli tra aristocrazia e popolo in seguito a balli popolari e gratuiti che si tenevano in quel tempo. Chiuse i battenti nel 1808. Nel 1977, in occasione del 150° Anniversario della Morte di Alessandro Volta, lEnel organizzò ed allestì nella sala di questo edificio e sotto le sue volte, una superlativa e forse irripetibile mostra dal titolo «Energia Elettrica : dalla Pila di Volta ad Oggi».
Como - Piazza San Fedele Qui si trova la Basilica di San Fedele, costruita nel XII secolo, sul luogo ove sorgeva la paleocristiana S. Eufemia. La chiesa ha una insolita pianta a forma trilobata e una facciata ricostruita allinizio del Novecento. Linterno è costituito da tre navate comunicanti con archi a tutto sesto. Labside centrale è affiancata da absidiole, scandita da un duplice loggiato con colonnine con splendidi capitelli. Sulle pareti si trovano affreschi tre-quattrocenteschi e dipinti dei secoli XVI e XVII dei Caresana, del Carpano. Il possente campanile romanico di pietra fu rifatto nel 1905. Una settimana dopo la morte di Alessandro Volta, la nobiltà di Como fece celebrare in questa basilica un rito funebre solenne. Sulla piazza si affacciano due abitazione, forse del 500 ed altre con i loro portichetti ; sotto uno di essi si trova una lapide del 1615 incisa in latino dove compare il nome di Zanino Volta, antenato del sommo Fisico.
Como - Casa di Alessandro Volta Al numero civico 62 di Via Volta si trova la neoclassica casa ove nacque lo Scienziato il 18 febbraio 1745 e dove morì il 5 marzo 1827. Questa dimora conserva ben poco dellaspetto della casa originale, acquistata nel 1536 dal suo antenato Zanino Volta di Loveno. Nel 1862 passò di proprietà a Carlo Pizzala, che la fece completamente restaurare tra il 1865 e 1866, dandole laspetto attuale.
Como - Chiesa di San Donnino Ha origini romaniche e forse ancora più antiche. Venne completamente riedificata nel secolo XIV e poi nel XVII e subì altri rifacimenti negli ultimi due secoli. Linterno conserva un complesso di belle opere decorative per la maggior parte risalenti al Seicento. Alcuni affreschi sono attribuiti al Caresana, al Fiammenghino al Bustino. Alessandro Volta fu battezzato in questa chiesa il giorno dopo la sua nascita. Una lapide ricorda tale evento e fa sapere che il sommo Fisico insegnava il catechismo ai fanciulli. Alla sua morte, fu ancora questo sagrato ad accoglierlo per celebrare il rito funebre. Qui sono custoditi i due registri sui quali furono stilati gli atti di nascita e di morte del grande Comasco.
Como - Torre Gattoni Questa torre, situata ad Ovest della città murata, ai tempi di Volta si chiamava Torre di Porta Nuova. Fa parte della sua fortificazione, fatta ricostruire da Federico I detto il Barbarossa, unitamente alle altre due torri. Venne acquistata nel tardo 1700 dal canonico Giulio Cesare Gattoni, appassionato studioso di scienze naturali. In essa allestì, nel 1783, un laboratorio di fisica e vi ordinò le sue collezioni scientifiche. Nello stesso anno il Gattoni spostò sulla torre il parafulmine che aveva, nel 1778, eretto sulla propria abitazione confinante con la stessa. Fu il primo parafulmine della città. Spesso Alessandro Volta, amico del Gattoni, vi veniva per studiare ed effettuare esperimenti che precludevano alla grande invenzione del secolo, la Pila.
Como - Il Liceo Alessandro Volta Sul luogo ove erano la chiesa ed il convento delle Monache di Santa Cecilia, si erge un bel edificio neoclassico opera dellarchitetto ticinese Simone Cantoni. Le otto colonne dordine corintio, che ne sorreggono la fronte, si credono di cipollino antico, e dovevano appartenere al tempio di Giove o al portico di Fabato. Al tempo di Alessandro Volta, era il Liceo di Como e fu sede del gabinetto di fisica sperimentale. Nel 1775, lillustre Scienziato fu nominato professore stabile di fisica. A ricordo dellattività di insegnante di Alessandro Volta è stato collocato un bel busto del Fisico, opera dello scultore Gaetano Monti, del 1832. Nel 1865 questo liceo venne a Lui intitolato. Nel proprio museo si trovano alcuni cimeli autentici di Volta fra i quali il "moretto" una statua che il sommo fisico usava per ameni esperimenti con l'aria infiammabile nativa delle paludi.
Brunate - Casa di Lodovico Monti Salendo a Brunate con la funicolare, poco distante dalla stazione di arrivo, nella via Alessandro Volta al civico numero 5 si trova la vecchia casa che fu di Lodovico Monti, un artigiano che costruiva barometri. Alessandro Volta trascorse i suoi primi trenta mesi di vita in questa dimora, curato amorevolmente da Elisabetta Pedraglio, moglie di Lodovico. I costumi di quel tempo ritenevano che fosse cosa inadatta ad una donna nobile allattare personalmente i figli.
San Maurizio - Il Faro Voltiano Lasciata Brunate, a poco più di venti minuti di cammino tra splendide ville immerse in verdi e boscosi parchi di secolari piante , si trova S. Maurizio, dove sorge il Faro Voltiano. Dalla sua sommità si gode un panorama che apre, come per incanto, sulla pianura e la catena delle Alpi dove maestoso svetta il Monte Rosa e lascia estasiati. Per onorare lInventore della Pila, i postelegrafonici italiani contribuirono con questa grandiosa opera. É progetto dellingegner Gabriele Giussani. Il faro spazia oltre duecento gradi ; ruotando alla velocità di un giro al minuto primo, lancia una serie di fasci luminosi di colore verde, bianco e rosso visibili oltre 50 chilometri. Linaugurazione avvenne nel 1927.
Campora - Villa Volta In questa villa Alessandro Volta trascorse i periodi più interessanti della sua laboriosa vita e della sua vecchiaia. Amava trascorrere il suo tempo libero passeggiando nel giardino, meditando sulle sue ipotesi scientifiche. Si narra che proprio su di un tavolo di marmo collocato nel giardino, attuò i suoi esperimenti che lo portarono alla realizzazione della Pila.
Camnago Volta - La Tomba A tre chilometri ad Est di Como su di una ridente e soleggiata collina ed a ridosso di una sempre verde valle, sorge Camnago Volta, raggiungibile anche con mezzi pubblici. Alessandro Volta aveva desiderato essere sepolto nelle vicinanze della sua villa prediletta sita a Campora e la moglie ed i figli rispettarono la sua volontà. Fecero erigere un pregevole monumento darte in stile neoclassico su progetto dellingegner Melchiore Nosetti. Ai lati dellingresso si trovano le pregevoli statue, dello scultore Argenti di Viggiù, che rappresentano la Fede che prega e la Scienza che piange un suo cultore. Allinterno unara mortuaria custodisce le spoglie mortali del sommo Fisico e sopra ad essa un suo busto, scolpito in marmo di Carrara da Gian Battista Comolli. Un basso rilievo con 14 figure rappresenta Volta che illustra linvenzione della Pila a Napoleone Bonaparte a Parigi ; è opera dellArgenti. Vi fu sepolto nel 1831 ; in esso trovano perpetuo riposo anche i suoi diretti discendenti. Attraente è lilluminazione notturna del tempietto con potenti fari che lo fanno apparire, fra i maestosi e secolari cipressi, in tutta la sua suggestiva bellezza. Due lampioni funzionanti a gas metano, di notevole pregio artistico, simili a quelli che si usavano nel 1800, si trovano allingresso del piccolo camposanto, ed ogni sera diffondono una tenue luce a ricordo che Volta oltre avere scoperto il gas metano fu anche linventore della prima lampada a gas con accensione elettrica.
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